Due figure nella storia del mondo hanno portato all’estremo uno slancio mistico senza eguali e hanno cambiato per sempre la vita spirituale dei loro popoli: Rumi e San Francesco.
Attraverso la poesia dei due mistici, vissuti a cavallo del XIII secolo, è possibile comprendere le misteriose analogie che conducono all’essenza del loro fervore, mentre la musica, quale elemento ispiratore, si nutre di un linguaggio universale che avvicina tradizioni geograficamente distanti, ma solo in apparenza inconciliabili.
Esperto di musica tradizionale persiana e studioso di repertori medievali, Pejman Tadayon ha composto e scelto i brani che danno vita allo spettacolo, utilizzando strumenti antichi della cultura sufi e strumenti medioevali, come la viella e i flauti. Nel corso dello spettacolo vengono interpretati i testi originali di San Francesco e le liriche di Jalaluddin Rumi – tradotte dal Persiano all’Italiano – così da evidenziare gli intrecci, le affinità e la comune origine della rispettiva ispirazione. A suggello di questo evocativo connubio tra musica e poesia, in particolari momenti dello spettacolo vengono eseguite coreografie originali e suggestivi momenti di danza sufi.
Il progetto intende, attraverso il parallelismo fra due tra le più insigni personalità spirituali del mondo occidentale e mediorientale, rinnovare un messaggio universale di pace e armonia, per incoraggiare ancora una volta lo scambio fra culture e promuovere il confronto fra religioni.
Le edizioni 2015 e 2019 del progetto Rumi e San Francesco, portato in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma, hanno visto la partecipazione straordinaria di Valerio Aprea e Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Stabile Biondo di Palermo.
Dal progetto è stato tratto il docufilm Quando Rumi incontra Francesco, del regista egiziano Mohamed Kenawi (Domino Film, 2017), che vede Pejman Tadayon nel ruolo di protagonista e autore delle musiche.